Menu principale:
18 Ottobre 201
Cambio di stagione ma il menu è sempre uguale:PORTAGE e SPINTAGE.Partenza dal bivio di Chianocchio saliti all'alpe delle Combe. La nostra meta è l'alpe della Portia sulla cartina IGC (forse un po vecchiotta ?) c'è una bella traccia che passa vicino a delle miniere abbandonate e continua aggirando Rocca Patanua fino all'alpe,ma parlando con biker locale trovato alle Combe ci dice di abbandonare l'idea perchè: 1°non ci riusciremo mai prima di notte 2°non c'è piu'traccia di sentiero dopo le miniere,ci consiglia di chiudere l'anello scendendo dall'alpe Curvin.Seguiamo il consiglio,continuiamo la sterrata sopra l'alpe fino al terzo tornante,poi in piano su di una traccia a destra fino ad arrivare ad una frana,occorre ora individuare le tacche rosse di un sentiero molto ripido che scende per cento metri a fianco della frana fino ad attraversare il rio.Di qui si risale portando la bici a spalle, il tratto in basso abbastanza ripido poi usciti dalla vegetazione su qualche traverso si puo pedalare,il sentiero è molto ben segnalato con tacche e paletti biancorossi.In 80 minuti di portage arriviamo all'alpe Colone,saliamo ancora dieci minuti ed arriviamo ad un colletto,dove abbiamo un bel panorama su tutto il percorso che dovremo affrontare. Il prossimo alpeggio da raggiungere è l'alpe Curvin sembra a due passi ma per arrivare ci tocca un lungo sentiero balcone con qualche canalino,certi tratti si fatica a pedalare perchè scavato dal'acqua.Giunti all'alpe Curvin dopo una breve pausa continuiamo sul sentiero verso le miniere ora senza piu' nessuna traccia, come indicatoci proseguiamo 600 metri attraversando diversi valloni poi scendiamo sulla destra nei prati,di tracce non ne vediamo il vallone è molto ripido con erba secca si fatica a rimanere in piedi occorre prestare la massima attenzione,in qualche tratto riusciamo a trovare una traccia di sentiero che pero ben presto perdiamo,tornare su non se ne parla nemmeno, scendiamo tra erba secca e ontani fino al rio poi risaliamo l'altro versante trascinando la bici in una giungla di boscaglia ma riusciamo ad arrivare alle miande Prato Ferodo.Anche qui la cartina segna un vistoso sentiero che scende a Pavaglione ma non è cosi,bisogna cercarlo sotto l'alpe tra varie tracce erbose. Individuato il sentiero iniziamo la meritata discesa verso Pavaglione, un lungo e divertente singke trek inconsueto con passaggi tecnici tra rocce in alto e molti tornantini in basso.Da Pavaglione tagliando i tornanti scesi a Chianocchio su asfalto.Chi volesse percorrere l'itinerario, consiglio di seguire la traccia GPS fino al Curvin,poi prima di avventurarsi nella discesa assicurarsi di trovare qualche ometto o traccia di sentiero,non avventurarsi in caso di nebbia o pioggia.